Come usare la Gabbietta Scalvini

Personalmente, ritengo che la gabbietta alta o bassa abbinata al diaframma di polistirolo ad alta densità sia la soluzione ottimale.

Innanzitutto ritengo il diaframma indispensabile a una conduzione razionale degli alveari e quello
in polistirolo il prodotto migliore per le sue caratteristiche: è leggero non assorbe umidità, non viene rosicchiato  ed è percepito dalle api come materiale caldo permettendo la deposizione fino a  contatto dello stesso.
Sia il diaframma che la gabbietta sono molto robusti e dureranno anni.   

La gabbietta (unica che permette la deposizione durante tutto il blocco) può essere lasciata stabilmente sul diaframma o sul favo.

Se si tolgono, Le gabbiette si puliscono bene con acqua in pressione, l’ideale è farlo il prima possibile affinché le larve non si secchino o diventino nere.

Una delle cose più importanti del blocco è che la regina venga a contatto delle api con facilità,
questo perché più feromoni riesce a diffondere e meno saranno le probabilità che venga sostituita.

Il diaframma di 2 cm mette a disposizione spazio su ambi i lati e le tre  finestrelle ai lati della gabbietta permettono alle api di spostarsi da un lato all’altro con facilità.

Il foro dove inserire la gabbietta deve essere a circa 7-8 centimetri dall’esterno del legno anteriore e superiore, dove è solitamente posizionato il glomere.
Deve essere fatto in modo che la gabbietta possa essere inserita sia a destra che a sinistra e si possono usare anche le gabbiette alte, tenendo la griglia a filo e lasciando sporgere il retro.

Durante il blocco estivo, il diaframma andrà posizionato fra il primo e il secondo telaino con covata.

Se ingabbiate in autunno inoltrato o inverno, la collocazione in posizione glomere permetterà alla regina di essere riscaldata meglio.
In questo caso il diaframma andrà messo  più o meno al centro.
Parlando con apicoltori, li sento spesso dire che le regine vivono molto meno che anni fa., questo in particolare modo da chi usa ossalico e evaporanti.  

E valutando le cose non trovo cosi strano che le perdite o sostituzioni siano più frequenti.
Ad ogni trattamento di ossalico, come le api anche la regina subirà dei danni, con la differenza che nella sua vita ne riceverà circa una decina.
Per questo motivo credo, che almeno quando si ingabbia sia utile fare il gocciolato prima di liberare la regina.
Per il trattamento usare  api-bioxal ricetta corrispondente alla classica (100-1000-1000).
Con la gabbietta sul diaframma si sa la posizione esatta della stessa e dove è rivolta perciò si può evitare di bagnarla.


ALCUNI CONSIGLI

Se si fa il blocco, fare il gocciolato sempre con regina ingabbiata.

Se non c’è raccolto, consiglio di nutrire la famiglia  affinché non vada sotto stress.
La regina anche se in gabbietta verrà stimolata a deporre aumentando di peso e favorendone  l’accettazione.
La gabbietta essendo in materiale plastico assorbe feromoni, per questo motivo prima di sostituire regine la gabbietta va asportata.

Nel caso di famiglie orfane con api vecchie es: dopo il blocco, oppure famiglie fucaiole consiglio di dare una regina vecchia (darete quella nuova quando la famiglia si sarà normalizzata).  

4° NUOVO METODO DI LIBERARE LA REGINA.
Partiamo col dire che le perdite di regine sono più numerose nelle annate con poco raccolto.
Sicuramente i frequenti tentativi di saccheggio rendono le api più aggressive e aumentano la possibilità che alla liberazione la regina venga aggomitolata.

IO CONSIGLIO DI AGIRE IN QUESTO MODO:

trattare 10 – 20 arnie cercando di non bagnare le gabbiette, poi ripartire dall’inizio per la liberazione, importante che siano passati almeno 10 minuti dal trattamento.
Alzare il favo o il diaframma con la gabbietta, aprire il tappino e rimettere a posto, la regina uscirà con calma. La cosa interessante è che l’ossalico nel tempo trascorso fra le due aperture avrà fermato ogni tentativo di saccheggio.
Controllare l’accettazione dopo una settimana.

I RISULTATI SONO OTTIMI, le perdite si riducono quasi a zero.